Uno degli aspetti in assoluto più limitanti nella nostra vita è sicuramente la PAURA in tutte le sue forme e sfumature. Può trattarsi di un semplice timore di non riuscire a…, fino alla paura atavica dell’ignoto e/o della morte.
Conoscere sé stessi con le proprie paure è di fondamentale importanza se si intende fare un cammino di crescita. Ma è ovvio che il fattore accelerante la nostra evoluzione, non è la sola e semplice presa di coscienza di ciò che ci limita, ma è l’accoglienza con amore incondizionato delle proprie paure; il loro superamento; la capacità di contattare le risorse interiori che ci permettano di smorzare o di togliere completamente il potere che le nostre paure esercitano su di noi limitando l’intercedere nel nostro cammino.
Il mio sentire mi porta a pensare che quando Cristo disse “amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”, non si riferisse tanto alle altre persone, quanto proprio alle paure che sono dentro di noi. Certo, è solo un’altra prospettiva, ma in fondo, se fossimo in totale accettazione di ciò che è, dentro e fuori di noi e liberi da ogni paura interiore, compresa quella dell’ignoto dopo la cessazione del corpo fisico, potremmo forse dire di avere dei nemici?
E se conoscessimo la nostra natura divina, avremmo paura della morte fisica? Io credo di no. Probabilmente la paura della morte non è altro che una giustificazione del nostro Ego; un velo per nascondere una paura più sottile, ovvero la paura di conoscere pienamente la nostra natura divina. E perché mai dovremmo avere questa paura? Perché se veramente facessimo esperienza della nostra natura, della nostra Essenza, il nostro Ego scomparirebbe alla luce della Verità e ogni nostra convinzione ed identificazione con ciò che non siamo (un corpo fisico, un’emozione, un pensiero), cadrebbe davanti ai nostri occhi. In altri termini, nell’Esperienza dell’ESSERE, cadrebbe l’illusione di pensare di essere.
MA TORNIAMO ALLA PAURA COMUNEMENTE CONOSCIUTA.
Ogni giorno mi trovo ad esplorare ciò che succede nei corpi fisico, mentale ed emozionale delle persone, oltre che sul mio, e mi rendo conto che a un qualche livello, una certa paura è sempre presente, sia essa manifestata esplicitamente o meno da parte di chi si affida “alle mie mani”. Non mi piace essere assolutista perché sono certo di non aver esplorato ogni legge che governa l’Universo, per cui potrei ancora meravigliarmi un giorno che, ciò che ho appreso finora, potrebbe trovare conferma nel suo esatto contrario; quindi rimango aperto alle scoperte che un giorno potrebbero sorprendermi.
Per il momento però, posso dire che, quantomeno nel protrarsi degli stati di sofferenza psichica, emotiva e/o di malattia con i quali mi trovo ad interagire, ho riscontrato sempre la presenza di questa frequenza, di questa energia sorda ma invalidante che si manifesta con qualche sfumatura associabile alla Paura.
Ecco che mi ritrovo spesso ad utilizzare gli strumenti acquisiti nel corso degli anni, con l’intento di smuovere e far emergere a consapevolezza, quelle vibrazioni di paura che creano disarmonia, conflitto interiore, insoddisfazione, frustrazione e molto altro, alle persone che cercano di ritrovare quel benessere e quella forza per affrontare il quotidiano.
Lo so, a volte non è facile confrontarsi con le proprie emozioni e dar loro un nome per riconoscerle e prendere consapevolezza che in fondo, siamo gli unici responsabili di noi stessi. A volte le persone si trovano in un momento di empasse dove è meglio non “forzare la vista”; ecco che allora può essere utile un approccio indiretto attraverso il suono e le frequenze vibrazionali che ne scaturiscono (Gong). L’intento di lavorare su un obiettivo e/o su un blocco dato da paure di vario genere, viene veicolato attraverso il suono e lavora senza che il ricevente debba sforzarsi di compiere chissà che passi. Allo stesso modo si può utilizzare la respirazione circolare, consapevole e connessa (Rebirthing), ponendo una chiara intenzione e lasciando che l’energia smossa da questa pratica, raggiunga l’obiettivo con la collaborazione della saggezza interiore di chi vuole cambiare qualcosa in sé per migliorare la propria condizione sui vari piani. (Cambiare un lavoro; avviare un nuovo progetto; cominciare una nuova relazione; prendersi cura della propria salute o apportare un qualsiasi cambiamento di vita che ci porti fuori dalla zona di comfort).
MA COS’È QUESTA PAURA?
La PAURA è un’emozione detta “PRIMARIA” che scaturisce da un pericolo sia esso reale o ipotetico/futuro. In questo caso si può parlare di “paura fantastica” (non ovviamente col significato del suo sinonimo “esaltante”). Le paure che scaturiscono da fantasie di possibili pericoli o disastri o disgrazie che una persona pensa di potersi/doversi aspettare, sono spesso nascoste sotto stati ansiosi che si comportano da parassita energetico del nostro intero organismo; si nutrono cioè di energia ed è quindi inevitabile che nel tempo, la nostra forza vitale venga meno. Quando invece essa deriva da un pericolo conosciuto e imminente, fa scaturire uno dei meccanismi di sopravvivenza utili al superamento del momento; mi riferisco alle reazioni di Lotta o Fuga e/o Congelamento. Sono stati reattivi che fanno scaturire risposte dell’organismo che inibisce alcune funzioni per indirizzare l’energia verso altre, con la conseguente produzione degli ormoni adeguati. Anche qui, se il meccanismo viene protratto oltre il necessario, l’emozione comincia a logorare uno o più distretti corporei depositandosi in quelli che chiamiamo “organi bersaglio” che nel tempo possono andare in disfunzione. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle persone si rivolge ad un facilitatore Craniosacrale e di Rilascio Somato Emozionale; proprio perché manifesta sintomi non legati ad una patologia, ma che comunque minano il proprio benessere e la capacità di rispondere con lucidità ed energia alle situazioni del quotidiano in uno o più ambiti.
Non mi piace definire le emozioni con gli appellativi “negativa e positiva”. Le emozioni non sono altro che movimenti energetici che e-movono appunto dal corpo e, nel momento in cui tratteniamo queste energie, esse logorano il nostro organismo ed è per questo che preferisco definire un’emozione non manifesta come “distruttiva”. La paura è quindi un’emozione distruttiva che crea chiusura anziché espansione e che, inevitabilmente, porta la persona a limitare la propria evoluzione, lo sviluppo della propria Coscienza e la realizzazione dei propri sogni. È facile dedurre che, vivendo in uno stato costante di paura, l’essere umano è portato inconsciamente a far vivere il proprio corpo fisico fino al momento in cui arriverà il suo limite fisiologico, mentre a livello psichico e spirituale, la persona possa definirsi “morta”; intendo dire che anteporre la paura alla propria spinta interiore a realizzare progetti e alla propria evoluzione, significa togliere l’energia vitale a quell’intento con effetto a cascata in ogni aspetto che contraddistingue un essere umano; in primis la spinta al miglioramento della propria condizione.
PAURA-AGGRESSIVITA’-VIOLENZA
Parallelamente alla paura atavica della morte, spesso non si cela un atteggiamento remissivo o di abbandono come si potrebbe pensare; il più delle volte, il riverbero più o meno espresso della paura, è un aumento dell’aggressività. Paradossalmente, sembra sia molto più violenta una reazione mossa dalla paura, di quelle mosse dalla rabbia ( Es: nella mia testa ho paura che tu mi possa uccidere, quindi prevengo con estrema aggressività uccidendoti io). Questa dinamica è dimostrato essere tanto più adottata, quanto più il soggetto si sente in trappola, ovvero quanto più sente che le reazioni di fuga e/o congelamento potrebbero non essere utili alla sopravvivenza. E’ uno spunto da tenere in considerazione quando le nostre paure ci inducono a chiuderci in noi stessi in un primo momento, ma che poi, se alimentate dalla mente limitante, possono trasformarsi in paranoie che nel tempo ci fanno perdere qualsiasi capacità di vedere con lucidità e indurci in atteggiamenti aggressivi che possiamo manifestare più o meno consciamente verso l’interno (noi stessi) o verso l’esterno (gli altri).
PAURA A LIVELLO CELLULARE E RISVOLTI NELLA PSICHE
La paura è comunque un’emozione che ci viene trasmessa come corredo genetico ed è profondamente radicata nel nostro nonconscio (non dimentichiamoci che la nostra natura animale ha ancora una notevole influenza nei comportamenti reattivi); il cervello rettiliano è quantomai ancora attivo nelle sue risposte alla vita, soprattutto in un mondo dove sembra che tutto o quasi ci sia contro e dove tramite i mass media si instillano minacce presunte e/o concrete quotidianamente. Non di meno, già il feto è in grado di assorbire questa emozione direttamente da ciò che vive la madre e non solo, ricevendo in tal modo un imprinting che risveglia ciò che è già presente nel suo corredo ancestrale.
Di sicuro l’atteggiamento errato, soprattutto in età adulta dove la consapevolezza dovrebbe farla da padrona, è quello di “combattere” le paure a tutti i costi. E’ di fondamentale importanza mettersi nella prospettiva dell’osservatore e guardare quanto la mente limitante è complice e giustificatrice di una serie innumerevole di paure e timori che, utilizzando semplicemente il seme della logica, cadrebbero con estrema rapidità. Eppure, per contro, il mantenimento della paura da parte della mente limitante, è proprio uno dei fattori che ci fanno perdere la capacità di analizzare con chiarezza e a ragion di logica le situazioni o l’oggetto delle nostre paure. La paura indirizza l’attenzione verso l’oggetto della paura stessa rendendoci ciechi rispetto a tutto il resto. Questo meccanismo inconscio produce altresì l’effetto di distorsione dell’evidenza. (Ne abbiamo avuto un esempio inconfutabile e più che eclatante in questi ultimi 3 anni).
Personalmente credo che l’effetto più devastante avvenga nella parte più profonda e vera, in quella che mi piace chiamare Anima o Vero Sé. Infatti, cavalcare l’onda delle paure, non fa altro che allontanare la capacità di prendere contatto con la nostra Essenza e perdere fiducia nella vita stessa; fiducia che cresce tanto quanto più esperiamo, non solo a livello cognitivo, ma con tutte le nostre percezioni sensoriali ed extrasensoriali, che siamo un punto di quiete, una scintilla di luce che non ha né inizio né fine.
Si dice che esistano più di trenta strade diverse per toccare il nostro Essere Divini, la nostra luce; personalmente, oltre ad alcune forme di meditazione/contemplazione e di altre modalità che mi sono state più congeniali nel tempo e che mi hanno portato ad averne un assaggio, trovo che il Rebirthing sia quella che mi ha dato di più, ovvero che mi ha fatto rimanere in contatto con quel punto di beatitudine e immortalità per più tempo e con un livello di esperienza tale per cui nemmeno la mia mente limitante ora sarebbe in grado di dubitare.
MA PERCHÉ HO SCELTO DI SPAZIARE UN PO’ SU QUESTO TEMA?
Avendo fatto queste premesse, credo non sia difficile intuire cosa abbia portato milioni di persone in questi ultimi anni, a sottostare ad imposizioni che nulla avevano a che fare con la realtà e soprattutto con le leggi che governano l’Universo.
Pensando ai due fattori che su tutti alimentano le paure dell’essere umano e non solo, si possono riconsiderare molti dei movimenti sociali, politici ed economici che le persone di potere mettono in atto in tutto il mondo.
I due fattori scatenanti le paure sono in primis:
Il bisogno di sopravvivenza con tutte le sfumature di paura che arrivano dalle varie minacce che potrebbero ostacolarne il soddisfacimento.
In secondo luogo il bisogno di mantenere ciò che abbiamo acquisito. Bisogno che si manifesta a 360 gradi nella nostra vita: ovvero il bisogno di mantenere il tetto sotto cui viviamo; il bisogno di mantenere lo stato di salute che abbiamo seppur essa possa essere precaria; il bisogno di mantenere gli affetti cari; il bisogno di avere ciò di cui sfamarsi e, insieme ad altri, il bisogno di aumentare sempre di più il soddisfacimento di questi bisogni. Non è un segreto, il fatto che l’essere umano tende ad accumulare e a volere sempre di più dal momento che è governato da una spinta o da una condanna (dipende dal punto di vista) al miglioramento. Peccato che, almeno in occidente, mediamente non si dia ugual importanza ad aumentare e migliorare l’aspetto spirituale quanto quello materiale. Se fossero coltivati parallelamente, mettendo ugual energia in uno e nell’altro, forse ci sarebbero meno lotte di potere e meno conflitti, considerando che spesso essi nascono proprio dalle paure che generano i due fattori sopra citati. E allora forse, dato che ognuno di noi ha già le proprie paure da superare, potrebbe essere buona cosa tenere gli occhi della consapevolezza e il cuore (antenna sulle frequenze della Verità, dell’Amore) ben aperti in modo da poterci schermare da tutto ciò che ci arriva dall’esterno con lo scopo di instillare in noi nuove paure. Così, dedicandoci alla conoscenza dei “nostri nemici” (interiori) e imparando ad accoglierli, potremo conoscere noi stessi nella nostra interezza e imparare ad Amarci Incondizionatamente.
Concludo con un monito che rivolgo in primis a me stesso:
Conosci le tue paure; abbracciale; osserva se sono reali o immaginarie; chiedi loro cosa ti stanno impedendo di fare e perché; ringraziale se ti hanno protetto finora; sii consapevole che sei una scintilla divina e che ora non hai più bisogno di loro; continua nella vita con fiducia porgendo l’altra guancia alle paure che verranno, la guancia dell’Amore, perché laddove c’è Amore, non c’è più spazio per la Paura