“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe,….

” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata” (……)

” Che cosa vuol dire addomesticare?” chiese il piccolo principe
Disse la volpe: ” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”

(……)

” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”

Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “…Piangerò”.

” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”

” E’ vero”, disse la volpe.

” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.

” E’ certo”, disse la volpe.

 […]

“Addio”, disse.

“Addio”, disse la volpe.

“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

[…]

Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.

(Antoine de Saint-Exupéry)