“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe,….
” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata” (……)
” Che cosa vuol dire addomesticare?” chiese il piccolo principe
Disse la volpe: ” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
(……)
” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “…Piangerò”.
” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
” E’ vero”, disse la volpe.
” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
” E’ certo”, disse la volpe.
[…]
“Addio”, disse.
“Addio”, disse la volpe.
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
[…]
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
(Antoine de Saint-Exupéry)
Come già accennato, in questa metodica consideriamo l’uomo come l’unione di quattro aspetti e cioè: il fisico, il mentale, l’emotivo e lo spirituale.
Questo significa che in alcuni casi, la manualità che utilizziamo per aiutare il meccanismo auto-correttivo del corpo, può non essere sufficiente a promuovere il recupero e il miglior equilibrio della salute dell’individuo nella sua globalità.
Pertanto, per essere di massimo supporto, si prendono in considerazione altri aspetti facilitativi quali: il potere di ascolto, la comprensione e il dialogo ponendosi nei confronti dell’utente in modo del tutto neutrale e senza giudizio, subordinando l’ego e quindi senza dover per forza interpretare ciò che l’utente può far emergere.
Questo atteggiamento lo fa sentire più libero di far uscire l’energia emozionale distruttiva dal proprio tessuto.
N.B. Nonostante a primo acchito possa sembrare, comunque questa tecnica NON è di tipo Psicologico nè di tipo Psicoterapico. L’ascolto profondo dell’operatore è rivolto ai cambiamenti che avvengono all’interno del soma del soggetto trattato e non a voler modificare eventuali dinamiche psicologiche che potrebbero emergere. Qualora si evidenziassero problematiche affrontabili tramite terapie psicologiche, sarà compito dell’operatore indirizzare l’utente a personale appropriato!!
Questi aspetti facilitativi appena citati, si applicano, tra le altre, anche nelle seguenti aree:
-Co-dipendenza
-Stress post-traumatico
-Tessuto Connettivo
Co-dipendenza
Co-dipendenza è quando una persona fa in modo che sia influenzata in modo eccessivo dal comportamento di un altro e nel contempo cerca di controllare eccessivamente quel comportamento stesso.
Oltre ai casi classici di dipendenze da alcol e/o sostanze chimiche, molte volte questa Co-dipendenza si instaura fin dall’infanzia quando uno o entrambi i genitori sono emotivamente assenti (per malattia, decesso, invalidità, problemi coniugali, rabbia, paure ed altro); il bambino può finire per diventare il custode dell’emotività dei genitori o di altri membri della famiglia; emotività che influenzerà quel bambino anche nell’età adulta, a volte negandogli quella che potrebbe/dovrebbe essere la sua identità personale.
Principali sintomi della Co-dipendenza sono:
-Dipendenza da sostanze, persone, idee, attività, sesso, amore, ecc
-Senso di responsabilità per i sentimenti degli altri
-Sensi di colpa per i comportamenti sbagliati degli altri
-Scarsa autostima
-Paura del rifiuto e/o dell’abbandono
-Paura di prendersi un impegno
-Cercare la felicità all’esterno
-Aiutare gli altri e non sè stessi
-Attribuire agli altri i propri malesseri
-Avvertire sintomi d’ansia e depressione
-Altro
Disfunzione da Stress Post-Traumatico
Questo si verifica solitamente in seguito ad eventi traumatici come incidenti, abusi, calamità naturali, guerre e crimini violenti.
La disfunzione si instaura spesso in seguito al sentimento di disperazione e/o di impotenza percepita al momento dell’evento traumatico.
La cosa “curiosa” è che questi sentimenti e pensieri possono essere sia reali che immaginari. L’inconscio pare non faccia differenza tra il sentimento vissuto realmente o la forte percezione immaginaria del sentimento stesso.
I sintomi più comuni sono:
-I sintomi di uno stress fisico/ trauma che abbia minacciato l’integrità della persona
-La diminuzione di reazioni positive con il mondo esterno (minor interesse per attività che prima erano per la persona significative; aumentata incapacità a provare emozioni di fronte a certe esperienze; ecc.)
-Senso di colpa nei confronti dell’accaduto e di sè stessi nei confronti dell’accaduto
-Apatia e voglia di dormire
-Iper-allerta del sistema di allarme reticolare (SAR) e conseguente stress cronico
-Disturbi della memoria
-Problemi di concentrazione
-Tendenza ad evitare qualsiasi attività che possa evocare l’esperienza traumatica
-Altro
La Tecnica Cranio-Sacrale è stata sperimentata da molti utenti che la definiscono come una tecnica che aiuta la diminuzione degli stati emotivi fortemente negativi che la Co-dipendenza e i sintomi che il Disordine Post-Traumatico portano con sè.
Tessuto Connettivo
L’insieme dei Tessuti Connettivi del nostro organismo costituisce circa l’80% della massa corporea ed è composto da muscoli, tendini, legamenti, cartilagine, guaine che formano il rivestimento dei nervi, dei vasi sanguigni e linfatici e che avvolgono ogni singolo organo e struttura del nostro corpo.
Il Tessuto Connettivo ha una struttura cristallina: le molecole collageniche in cui tutti i nostri organi sono incastonati, operano come un sistema di cristalli liquidi.
Tale struttura cristallina delle molecole di collagene che formano il Tessuto Connettivo possiede una notevole proprietà: è un semiconduttore.
I semiconduttori (al pari dei fili elettrici che conducono la corrente dentro le nostre case istantaneamente da una stanza all’altra) sono in grado di condurre energia ma non solo; riescono a trasmettere sia energia che informazioni ovunque nel corpo, in quanto ne connettono ogni parte con tutte le altre.
Il Tessuto Connettivo rappresenta una sostanza piezo-elettrica la quale, se compressa, genera elettricità. L’intercomunicazione spiega perché il segnale elettrico possa essere trasportato e quindi percepito in qualsiasi parte del corpo.
Il tessuto connettivo varia le sue caratteristiche strutturali attraverso l’effetto piezo-elettrico: qualunque forza meccanica che crea deformazione strutturale stira i legami intermolecolari producendo un leggero flusso elettrico (carica piezo-elettrica). Questa carica può essere rilevata dalle cellule e comportare modifiche biochimiche.
Una delle azioni più importanti di questo sistema è la capacità di determinare l’inizio dei processi di riparazione/rigenerazione.
“…il corpo pienamente ‘integrato’ potrebbe essere quello libero da limitazioni al flusso di segnali..”(Dott.James L. Oschman “Energy Medicine in Therapeutics and Human Performance” pag.92).
L’intento della Terapia Cranio Sacrale è proprio quello di aiutare il corpo a liberarsi da queste limitazioni nel tessuto connettivo per ritrovare il proprio equilibrio. La pressione esercitata dal facilitatore è delicata e sufficiente ad innescare questo meccanismo che produrrà i suoi effetti anche dopo il trattamento, considerato come l’innesco del processo di auto-guarigione.