LA TERAPIA CRANIOSACRALE INCONTRA I PIU’ PICCOLI

Di ritorno da una delle mie esperienze come assistente alle classi di formazione in Terapia Cranio Sacrale e Rilascio Somato-Emozionale® (Upledger Institute), sono felice di condividere un assaggio di quella che è ormai una modalità di approccio alla vita più che un lavoro, con la conseguente consapevolezza che ne emerge. Molti sono gli aneddoti delle mie esperienze dirette e/o quelli riportati dall’insegnante terapista, che giornalmente si trova a supportare bambini con i più svariati tipi di problematiche, che meriterebbero esser citati; però cercherò di focalizzarmi sull’essenziale.

Quella conclusa ieri è stata la mia seconda partecipazione da assistente a questo tipo di corso (dopo averlo fatto da studente) e devo dire che si radica in me sempre più profondamente una convinzione che non è fine a sé stessa, ma che mi permette di ampliare la mia capacità di essere neutrale ed inclusivo nel lavorare con le persone e soprattutto con i più piccoli.

Infatti, GUARDARE AI SINTOMI DI UN BAMBINO, SIANO ESSI FISICI, EMOZIONALI O PSICHICI, COME “PROBLEMI” ATTRIBUIBILI UNICAMENTE A LUI/LEI, È ASSOLUTAMENTE FUORVIANTE E QUANTO MAI INAPPROPRIATO SE VOGLIAMO VERAMENTE ACCOMPAGNARLO VERSO LA “GUARIGIONE”. SPESSO, PER NON DIRE SEMPRE, LO SQUILIBRIO ENERGETICO CHE SI MANIFESTA POI COME SINTOMO NEL BAMBINO, APPARTIENE ALL’INTERO SISTEMA FAMILIARE CHE NON PUÒ, O ALMENO NON DOVREBBE SOTTRARSI AL PROCESSO VERSO LA GUARIGIONE COME PARTE “ATTIVA”. LA TERAPIA CRANIO-SACRALE APPLICATA ALL’AMBITO PEDIATRICO, SI PRENDE SÌ ANCHE CURA DEL SINTOMO, MA CONSIDERANDO OGNI ASPETTO E PARTENDO DA UNA VISIONE OLISTICA NEL VERO SENSO DEL TERMINE, CERCANDO DI EDUCARE OGNI MEMBRO A CONCORRERE ALL’ARMONIA FAMILIARE PER IL BENESSERE DEL O DEI BAMBINI E QUINDI, INEVITABILMENTE, DI TUTTI.

Includere nel processo i singoli membri della famiglia come  fossero tasselli di un puzzle per poter mettere insieme il tutto e avere chiara visione del quadro completo, è utile per cogliere e percepire più chiaramente dove si trovino quegli scompensi energetici dei quali spesso i più piccoli se ne fanno carico inconsciamente, manifestandoli attraverso i sintomi di varia natura.

Guardare il sintomo esclusivamente dal punto di vista della medicina ufficiale per poterlo poi etichettare e curare con un intervento farmacologico come se fosse una sentenza a vita, non può essere “l’unica” soluzione, come spesso vogliono farci credere.

Credo, e più e più volte ne ho avuto conferma attraverso esperienza diretta, che osservare il quadro di insieme e scoprire come il sintomo del bimbo si inserisce nel contesto familiare in quanto Unità Inscindibile, ci permette di mettere in evidenza la fonte di disagio primaria e conseguentemente apportare le correzioni necessarie. Volendo escludere in questa sede i fattori transgenerazionali che a volte concorrono al quadro di insieme, basti sapere che a volte è sufficiente che il o i genitori si prendano cura dei propri irrisolti, che i disagi e/o i sintomi del bambino vengono meno, risolvendosi spontaneamente; può sembrare fantascienza ma se cambiamo prospettiva e guardiamo alla famiglia come un sistema energetico complesso e indivisibile, è più facile capire come ogni elemento abbia influenza sull’altro e sull’intero sistema. Con il termine “indivisibile” non intendo che per il bene dei bambini si debba tenere unito ciò che energeticamente è già frammentato; anzi, a volte, è proprio la frammentazione accompagnata da assenza di amore, manipolazioni, dinamiche malsane tra i “grandi” che rimangono “uniti a fin di bene” che diventa terreno fertile  per i disagi dei più piccoli. Ciò che conta è sempre la consapevolezza e la capacità di mettersi in gioco. Rimanere fermi nelle proprie posizioni e nella propria ragione, convinti che così sia meglio per i bimbi, diventa molto più spesso seme di sofferenza piuttosto che di crescita.

Credo che l’adultità intrisa di presenza a sé stessi e a come il proprio modo di essere all’interno di una famiglia si ripercuote nelle dinamiche familiari, debba essere il prerequisito fondamentale per poter evitare gran parte della sofferenza di cui spesso i figli, in un atto d’amore incondizionato, si fanno carico.

(Immagine tratta dal Corso Pediatrico di Terapia Cranio Sacrale 2023)

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